La tirannide by Senofonte

La tirannide by Senofonte

autore:Senofonte
La lingua: ita
Format: mobi, epub
Tags: archivio ladri di biblioteche
pubblicato: 2014-04-22T22:00:00+00:00


9. A queste affermazioni ribattè Simonide: « Non dico che non ci si debba occupare di tutte queste cose, Ierone, tuttavia mi sembra che alcuni provvedimenti portino inevitabilmente a essere malvisti, altri, invece, attirino un’effettiva riconoscenza. Perciò insegnare quali siano le cose più belle, lodare e onorare chi le compie nel modo migliore, queste sollecitudini procurano riconoscenza; biasimare, usare costrizioni, punire e castigare chi agisce in modo manchevole, questi, invece, sono atti che necessariamente portano ad essere invisi. Io dunque affermo che il sovrano deve incaricare altri di punire chi necessita di costrizioni; al contrario, quando si tratta di assegnare premi, deve farlo di persona. E che così convenga comportarsi, lo testimoniano i fatti.

« Infatti quando nella nostra città7 vogliamo bandire agoni corali, l’arconte propone i premi, però affida ai coreghi il compito di formare i cori, ad altri il compito di istruirli e di imporre coercizioni a chi non si comporta come si deve. Senz’altro in questo caso la parte gradevole è compiuta dall’arconte, l’opposto dagli altri. Che cosa impedisce di condurre allo stesso modo anche gli altri affari della città? Tutte le città sono divise le une in tribù, dette phylai, altre in battaglioni, vale a dire in mòrai, altre ancora in compagnie, chiamate lòchoi, e ognuna di queste parti ha un comandante. Dunque, se anche a queste, come nel caso dei cori, si proponessero premi per il buon armamento, per la disciplina, per l’abilità nel cavalcare, per il coraggio in guerra e per la rettitudine negli affari, è verosimile che con ardore ci si impegnerebbe in tutte queste cose, grazie allo spirito di emulazione. E per Zeus, la gente, aspirando al premio, si affretterebbe con maggior sollecitudine ad accorrere dove fosse necessario, a pagare i tributi, quando ne fosse il caso, e cosa fra tutte utilissima, la stessa agricoltura, che solitamente non è campo d’emulazione, farebbe molti progressi se si proponessero premi da distribuire, per campi o per villaggi, a chi meglio lavorasse la terra, e ne trarrebbero molto profitto anche quelli tra i cittadini che si indirizzassero con energia a questa attività. In effetti, le loro rendite aumenterebbero e con l’attività lavorativa aumenterebbe di molto la costumatezza, poiché chi è impegnato a lavorare difficilmente è portato alle cattive azioni.

« Se poi anche il commercio arreca qualche vantaggio alla città, concedendo onori a chi mostra maggiore iniziativa in questo settore, si potrebbe incrementare il numero dei commercianti. E se fosse evidente che riceverebbe onori chi trovasse nuove entrate per la città, senza arrecare danno ad altri, neppure questo tipo di ricerca rimarrebbe trascurato.

« Per dirla in breve. Se fosse chiaro che in tutte le attività sarebbe ricompensato con onori chi proponesse qualche utile innovazione, anche questo fatto incoraggerebbe molti ad applicarsi nella ricerca di qualche buona innovazione, poiché, quando molti se ne occupano, è inevitabile che si facciano maggiori scoperte e si realizzino più numerose iniziative.

« Se temi, Ierone, che dal proporre premi in molti campi ne risultino ingenti spese, pensa che non esistono merci a più buon mercato di quelle che si comprano con i premi.



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